L'atteggiamento nei confronti delle cibo e della quantità opportuna da assumere in gravidanza è molto cambiato negli ultimi 20-30 anni. Una volta si credeva che la madre dovesse mangiare per due, e la gestante, spesso dibattuta tra consigli di madre suocera e nonne commetteva errori alimentari.
Tutti i ginecologi sono concordi nel dire che l'aumento ponderale in gravidanza, deve rientrare tra i 9 e gli 11 chili, qualche piccola variazione in più non costituisce un problema ma molti chili in più si. consideriamo che di questi chili ben 6 appartengono al compartimento materno, mentre circa 5 al feto, annettendo al peso del bambino il peso della placenta e del liquido amniotico. Se prima della gravidanza siete sotto peso, qualche chilo in più non può che giovarvi, mentre se siete già sovrappeso è bene non incrementarlo ulteriormente.
Il peso della gestante va tenuto sotto controllo, è utile pesarsi ad ogni visita ginecologica mensile e controllare settimanalmente il proprio peso a casa.
E' generalmente necessario assumere 2200- 2300 calorie al giorno, poco di più di una alimentazione normale, è necessaria una adeguata assunzione di carboidrati (50 - 60 % della percentuale calorica totale), in quanto il feto ha necessità di grosse quantità di zuccheri per costruire i propri organi. le proteine assicurano la formazione del feto, il fabbisogno aumenta in modo proporzionale all'aumento della gestazione, (20% quota energetica), mentre per i grassi il 30% di quota energetica, ovviamente una piccola variazione di questi valori è determinata dall'altezza della gestante e dal suo stato di salute, soggetti affetti da malassorbimento di varia entità e natura dovranno incrementare le dosi proteiche e vitaminiche.
Personalmente per motivi di "malassorbimento" ho dovuto seguire diete iper-proteiche, iper-caloriche e assumere vitamine e calcio ad alte dosi. Le vitamine mi vennero prescritte a dosi doppie e a distanza di dieci anni quel preparato è stato ritirato dal mercato perché teratogeno, per via della vitamina A contenuta in dosi elevate. Alcuni anni fa (1950-1960), la somministrazione di un farmaco contro la nausea causò la nascita di molti bambini malformati " il "talidomite".
Spesso pur affidandosi a medici e specialisti alcuni errori, se pur in minima misura, vengono ugualmente commessi.
L'assunzione dei farmaci in gravidanza è un elemento delicato che spesso causa ansia nella gestante ma, talvolta il rischio della patologia è superiore al rischio del farmaco, sarà il medico che vi segue che di volta in volta vi suggerirà qual'è la cosa più indicata per voi.
Concludendo, diremo che la dieta in gravidanza deve essere bilanciata ed equilibrata, adeguata alle esigenze fisiche e di salute della gestante, inoltre un buon apporto di fibre aiuterà a regolarizzare la funzione intestinale, che in questo periodo tende ad "impigrirsi". E' consigliabile attenersi alle prescrizioni del proprio medico evitando di far di testa propria o di ascoltare "i consigli della nonna".