Valori degli esami del sangue in gravidanza: quali sono i parametri che
indicano la quantità di ferro nell’organismo?
Il metodo di analisi più comune e utilizzato dai medici per valutare il generale stato di salute del nostro organismo sono gli esami del sangue. Attraverso le analisi del sangue è possibile verificare se gli organi e i tessuti del nostro corpo stanno svolgendo o meno le loro funzioni in modo corretto.
Quando emergono delle anomalie nella quantità di minerali e di sostanze presenti nel nostro organismo; o quando ci sono delle anomalie nella quantità e nella qualità delle cellule che sono normalmente presenti nel sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) può significare che sono in atto una o più patologie.
Nel periodo della gravidanza, nello specifico, risulta particolarmente importante tenere sotto controllo l’assetto marziale attraverso esami del sangue che offrono un quadro dei valori del ferro.
Quali sono gli esami che indicano i valori del ferro nell’organismo?
Il ferro interviene nella formazione dell’emoglobina, della mioglobina e in diversi processi metabolici dell’organismo. Una carenza o un eccesso questo nutriente essenziale possono determinare dei disturbi o degli scompensi più o meno gravi. Pertanto è importante mantenerne sotto controllo i normali livelli nell’organismo.
La carenza di ferro è una condizione piuttosto diffusa tra le donne in gravidanza. Normalmente una donna in età fertile e in salute necessita di circa 14 mg di ferro al giorno. Tuttavia, nel periodo della gravidanza, questa quantità può aumentare fino a raggiungere i 30 mg di ferro al giorno per andare incontro anche al fabbisogno organico del feto in crescita.
Gli esami del sangue possono essere uno strumento utile per tenere sotto controllo i normali livelli di ferro nell’organismo e per intervenire qualora si manifestasse una carenza di questo importante nutriente.
Il ferro begli esami del sangue
Il ferro circola nel sangue sempre legato alla transferrina, proteina che ne impedisce il legame con altre molecole. Il ferro libero, infatti, potrebbe reagire con altre sostanze o con le cellule presenti nel sangue causando danni al nostro organismo. Anche il ferro di deposito non è libero, ma è sempre legato. La proteina che lega il ferro e che ne funge da deposito si chiama ferritina.
Per derivare un quadro dell’equilibrio e del metabolismo del ferro nell’organismo (il cosiddetto assetto marziale) dalle analisi del sangue, il medico considera diversi parametri della paziente tra cui l’età, l’etnia e lo stato di salute al momento degli esami.
I valori di riferimento che verranno indicati di seguito possono cambiare leggermente da un laboratorio all’altro a seconda della popolazione di riferimento o del metodo di analisi adottato. Ricordiamo che gli esami del sangue devono essere sempre valutati e interpretati dal personale medico, in particolare, nel caso di una donna in gravidanza, dal ginecologo o dal medico di famiglia.
I principali valori del sangue che vengono monitorati per valutare se è presente o meno una carenza di ferro in gravidanza sono:
- la sideremia, che indica la quantità di ferro circolante legata alla transferrina. Nelle donne i valori normali sono compresi tra i 50 e i 160 mcg/dL (microgrammi per decilitro);
- la transferrinemia, che indica la quantità di transferrina. Nelle donne i valori normali sono compresi tra i 250 e i 380 mg/dL;
- la ferritinemia, che indica la quantità di ferritina. Nelle donne i valori normali sono compresi tra 11 e 150 mcg/L;
- la capacità totale di legare il ferro (TIBC). I valori medi sono: 255-450 μg/dL
- la saturazione della transferrina. Negli adulti la situazione ottimale si ha quando questo parametro ha un valore percentuale compreso tra il 20 e il 50%.
- capacità di riserva della transferrina (UIBC). Si calcola sottraendo il valore della TICB a quello della sideremia.
- valori dell’emoglobina. Nella donna i valori medi sono compresi tra i 12 e i 15,5 g/dL. Nelle donne in gravidanza tali valori medi possono variare e attestarsi tra gli 11 e i 14 g/dL.
- l’ematocrito, che rappresenta il volume di sangue (espresso in percentuale) occupato dai globuli rossi. Nelle donne il valore medio dell’ematocrito è compreso tra il 36 e il 46%.
Come visto i parametri da prendere in considerazione sia in gravidanza che non, per monitorare il ferro circolante ed il livello dei deposti, sono numerosi, e servono a determinare eventuali carenze ferroprive e anemie.