I bambini dovrebbero, come gli adulti, mangiare frutta e verdura di stagione possibilmente di agricoltura biologica, ma è ovvio che in fase di svezzamento si dovrà far attenzione a quei frutti che potrebbero dar luogo ad allergie, o a quelle verdure che sono tendenzialmente ricche di istamina e che potrebbero, in soggetti predisposti, favorire reazioni allergiche a quel prodotto o ad altri. Scopriamo quali sono e quali associazioni evitare!
Frutta e verdura allergizzante quali sono meno indicate per i bambini
Alcune verdure allergizzanti contenenti alta concentrazione di istamina sono gli spinaci ed i pomodori, in particolar modo. Per questo motivo andrebbero introdotti con prudenza ed sarebbe opportuno evitarne la somministrazione in associazione con i latticini, il pesce e l'uovo. Se vi è una famigliarità alle allergie ed un risaputo sistema immunitario molto attivo, si dovrà far attenzione oltre all'introduzione dei cibi citati, anche al glutine.
Ciò non toglie che alcune manifestazioni allergiche e l'insorgenza di allergie specifiche alimentari e non, si possono verificare non subito, ma magari negli anni a venire. Particolare attenzione va volta nel periodo dello sviluppo, dopo i vent'anni, ed intorno ai 60 anni. Ma senza considerare l'intero genere umano concentriamoci sui bambini e sulla loro alimentazione.
Frutta allergizzante
Oltre al pomodoro e agli spinaci si deve far attenzione anche ai funghi e alle solanacee come patate, peperoni, melanzane e così via. Tra la frutta quella da "tenere sotto controllo" non è moltissima: ricordiamo le fragole, le pesche, i kiwi, la frutta secca come noci, nocciole.
Ciò non toglie che potrebbero non essere tollerati anche frutti comuni come gli agrumi, in particolare il mandarino, ma talvolta anche la mela può dare disturbi, (per esempio), anche se generalmente non è così, tant'è che la mela è tra i primi frutti che si somministra al bambino.
Le associazioni con cibi potenzialmente allergizzanti sono sempre da evitare quando si introduce un nuovo alimento, così come l'introduzione di cibi a "rischio" quando fa molto caldo, o se il bambino è stato poco bene: piccole regole di base che aiutano nella fase delicata dello svezzamento.
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