Questo post - Piccole donne crescono e piccoli uomini: ma come? - è indirizzato a tutti coloro che hanno dei figli piccoli o in crescita. Si sta delineando un quadro piuttosto preoccupante, specie nelle grandi città della nostra ridente penisola.
Mamma e papà spesso lavorano entrambi e la crescita ed educazione dei piccoli viene delegata a strutture preposte come asili nido e scuole materna, ma anche a baby sitter e parenti.
Si ha sempre meno tempo da dedicare alla crescita e all'educazione dei figli e spesso, genitori poco presenti che offrono la così detta e decantata "qualità" al posto della quantità, finiscono per essere genitori stanchi, in preda ai sensi di colpa e propensi ad un tipo di educazione non ottimale spesso condizionata da troppi si.
Piccole donne crescono e piccoli uomini: ma come?
Non si tratta di mentalità aperta o chiusa ma, semplicemente, di dati statistici alla mano. Nelle scuole i professori hanno sempre più difficoltà a ricoprire il loro ruolo di educatori e ad avere il giusto rispetto che meritano dai ragazzi e dai genitori stessi. I bambini prima, e ragazzi poi, ( Piccole donne crescono e piccoli uomini: ma come?) sono spesso poco seguiti dalle famiglie, viziati, incapaci di rendersi conto del senso che l'istituzione scuola dovrebbe ispirargli.
Se è vero che i bambini devono sperimentare ed avere tutto a misura di età, come suggerisce il noto metodo Montessoriano, è altresì vero che alcuni divieti, specie in termine di educazione, vanno posti e rispettati, ma sopratutto, mantenuti.
Sembra, però, che un genitore stanco, reduce da una lunga giornata di lavoro, sia inevitabilmente più propenso all'evitare i problemi e a tendere a sottovalutarli e minimizzarli lasciando fare e dire al bambino ciò che vuole. Si cerca di accontentarlo, di non farlo piangere, anche qualora il pianto sia solo suscitato da un capriccio bello e buono.
Nel tempo questa abitudine tende a radicare nel bambino, (futuro adulto), un senso di forte frustrazione quando gli si pone d'avanti un qualsiasi tipo d rifiuto o di insuccesso. Come se non bastasse la mancanza di responsabilizzazione è spesso presente. Ed il ruolo da adulto viene ritardato di molti anni. Ventenni che si comportano come dodicenni e trentenni che si sentono eterni bambini con poche responsabilità: quanti ne conoscete?
Ma se la mamma lavora?
E' indiscutibile che nella società moderna le donne debbano avere tutti i diritti di potersi realizzare nella famiglia e nel loro lavoro. La legge e lo stato però, non aiutano le donne e la famiglia in questo compito. Il costo della vita è diventato talmente alto che i giovani riescono a mettere su famiglia molto tardi, non trovano lavoro e finiscono di studiare tardi rispetto ad un ventennio fa.
Di conseguenza i figli arrivano in età troppo matura e spesso, i genitori non possono fare altrimenti che affidare i priori piccoli ad altre persone o istituzioni. Però, allo stesso tempo, quando si decide di fare dei figli ed essere dei genitori, sarebbe opportuno che uno dei genitori o, entrambi a turno, possano comunque dedicare parte del loro tempo giornaliero al bambino.
Molti paesi possiedono i nidi all'interno dei posti di lavoro, realtà questa, ancora molto lontana nel nostro paese. I lavori part time sono pochi, mal retribuiti, sviliti, e spesso, tale prerogativa viene riservate alle sole mamme. I costi sostenuti della vita non permettono alle mamme di rimanere a casa più a lungo o di orientarsi verso un lavoro meno impegnativo, ed i padri, da questo punto di vista, se ne lavano spesso le mani, salvo eccezioni. Il risultato è che i figli si fanno sempre meno, spesso si propende per figli unici, e quei pochi vengono inevitabilmente divisi tra baby sitter, nonni e quant'altro.
I nonni di oggi si sa, sono molto accondiscendenti ancor più dei genitori moderni con poco tempo. Cercare di limitare i danni è doveroso per ogni genitore, nonno o baby sitter...Piccole donne crescono e piccoli uomini: ma come? Beh! Diciamo che, dati alla mano, e fatti di cronaca inclusi, una grossa percentuale sta crescendo male e se ne stanno raccogliendo dei frutti non proprio idilliaci.