Perché? E' una delle parole più usata dai bambini specie ad una certa età. Ma i motivi per chiedere il perché di ciò che facciamo per un bambino, sono infiniti: divieti, sgridate, punizioni, sebbene sia contraria alle punizioni ogni tanto qualche piccola frustrazione ci vuole. Ma può capitare di sentirsi chiedere anche: Mamma perché devo andare a scuola?
Che risposta dare per far capire anche ad un bambino piccolo l'importanza della scuola?
E cosa causa il rifiuto della scuola da parte di un bambino?
Mamma perché devo andare a scuola? Il rifiuto della scuola
Capita a tutte di sentirsi fare una domanda di questo genere "perché devo andare a scuola?" perché devo studiare?
Il problema nasce a monte e con esso, il rifiuto della scuola!
Un bambino dovrebbe apprezzare il fatto di poter andare a scuola, stare insieme ai compagni ed apprendere cose nuove. Talvolta l'errore sta alla fonte. Alcune mamme tendono a far vedere ai propri figli la scuola come qualcosa di inevitabile, perché loro lavorano, o perché magari vogliono essere più libera nel fare le faccende in casa. Sin dalla scuola materna invece, si dovrebbe porre il "concetto scuola" solo ed unicamente come un momento di allegria, condivisione, socializzazione, un posto dove poter affinare capacità competenze e fare tante amicizie. Lo stesso concetto andrebbe poi riportato e convalidato nel periodo delle scuole elementari. In questo ruolo assumono un'importanza fondamentale i genitori e le insegnati.
Amare la scuola e lo studio
E' importante dunque partire con il piede giusto ma soprattutto, saper scegliere bene la scuola dei propri figli, la classe, ed anche le insegnanti. Qualora si evidenzino problematiche che tendano a far odiare la scuola al piccolo, sarebbe opportuno cercare di risolverle e, qualora si sia nell'impossibilità di farlo, provvedere al cambio di scuola quanto prima.
Brave insegnati in grado di fare amare ai bambini la scuola e lo studio ve ne sono ovunque, dunque, se vi rendete conto che il problema è determinato da un errato modo di porre lo studio al bambino tanto dal non fargli amare la scuola, o dalla classe, sarebbe opportuno cambiare. Il cambio di scuola ovviamente non è una cosa da prendere alla leggera ma non lo è neanche il rifiuto di un bambino nel voler andare a scuola.
La mia esperienza personale
Sebbene abbia tre figli ho avuto, solo con uno di loro, fortunatamente, un problema di ordine scolastico di questo genere. Il piccolo, inserito con facilità alla scuola materna a tre anni e poi alle elementari in un'ottima scuola privata, si è trovato in difficoltà in quinta elementare, quando per via della chiusura della struttura scolastica, sono stata costretta a spostarlo nella scuola statale vicino casa.
L'insegnate si trovava a dover fronteggiare una classe difficile, e sebbene il bambino fosse bravo ed educato, costituiva nella nuova classe, l'alunno in più. Inserito in V elementare fu preso di mira dalla maestra che lo aveva rifiutato a priori. Si susseguirono mal di testa, mal di pancia, insomma mio figlio non voleva andare a scuola. Il bambino sentendosi rifiutato e maltrattato, cominciò anche a reagire male, rispondendo alla maestra. Un rapido esame della situazione con mia madre ex insegnate, che conosceva bene mio figlio, ci portò a dedurre che ci fosse un problema di fondo con l'insegnate: un rifiuto immotivato del bambino da parte della stessa!
Beh, aveva ragione!
Così affrontai l'argomento con la maestra, spiegandogli che il bambino era buono, sia applicava nello studio, e che negli anni precedenti era stato uno studente modello, uno dei primi della classe. Accennai anche al fatto che il problema era secondo me nel suo comportamento nei suoi confronti, lo sgridava sempre, lo trattava malissimo, lo rifiutava a tal punto da aver provocato anche un isolamento del bambino in classe! Messa allo scoperto credo che in cuor suo fece una riflessione.
Il giorno dopo mio figlio tornò a casa dicendomi: "mamma la maestra oggi è stata gentile, mi sorrideva sempre e mi ha trattato bene, che gli sarà successo?".
Mio figlio ovviamente non sapeva del colloquio che avevo avuto con l'insegnate... ma da quel giorno il problema si è risolto in modo spontaneo.
Concludendo, penso che talvolta i bambini fanno i capricci, sono viziati e furbetti, ma alle volte dietro un atteggiamento di forte disagio si nascondono situazioni che non vanno assolutamente sottovalutate.