Prima o poi ogni genitore, sperimenterà il primo episodio febbrile del proprio bambino, ma quando sopraggiungono problemi di salute, è fondamentale che la mamma ed il papà, evitino di farsi sopraffare dall'ansia e mantengano, con fiducia, una buona dose di sangue freddo.
La febbre
Avere un bimbo febbricitante genera sempre molta apprensione, e sebbene sia opportuno consultare il proprio pediatra, va considerato che molto spesso anche cause banali, quali raffreddore, dentizione, stanchezza eccessiva o digiuno prolungato possono determinare un'alterazione della temperatura corporea in un bimbo piccolo.
Generalmente, se la temperatura non supera i 38°C non c'è da temere; diverso è il discorso quando la temperatura sale oltre i 38 °C specie in quei bambini che hanno in famiglia casi di convulsioni febbrili presentatesi in qualche consanguineo, in tenera età.
Le convulsioni febbrili rappresentano un evento traumatico per il genitore, e incorrono generalmente in associazione a stati febbrili di una certa entità, fortunatamente tendono a scomparire, nella maggior parte dei casi, dopo il 4 anno di età del bambino.
Ad ogni modo, in caso di febbre è consigliabile non coprire troppo il bambino, farlo bere di frequente senza sforzarlo ad alimentarsi e cercando di proporgli cibi leggeri e graditi, praticare frequenti frizioni e spugnature su tutto il corpo e bagnoli sulla fronte (acqua e aceto) quando la temperatura sale, somministrare un antipiretico (come da prescrizione medica).
Umidificare la stanza e, nel caso in cui il bimbo abbia manifestato in precedenza attacchi convulsioni in seguito a stati febbrili, vi verranno consigliati appositi miorilassanti da somministrare per via rettale nel momento della crisi convulsiva. Fermo restando che ogni caso è un caso a se, sarà il pediatra che segue il bambino, che di volta in volta giudicherà il da farsi.